Di cosa tratta un fashion blog sostenibile? Da dove iniziare per rendere il tuo stile etico?
Compra capi di abbigliamento da produttori che tengono in considerazione i propri lavoratori: l’industria della moda è uno dei maggiori datori di lavoro mondiali.
I lavoratori dell’industria tessile spesso ricevono uno stipendio nettamente inferiore a quello necessario per soddisfare i propri bisogni fondamentali.
Infatti molti grandi brand della moda hanno spostato la propria produzione dove il salario minimo legale è minore, senza tenere in considerazione i bisogni dei propri lavoratori.
Una tragedia avvenuta nel 2013, il crollo del Rana Plaza di Savar in Bangladesh, ha messo a nudo lo scarso valore dato alla vita dei lavoratori dell’industria dell’abbigliamento: nonostante i manager fossero a conoscenza delle crepe strutturali sviluppate dall’edificio il giorno precedente, i lavoratori furono mandati comunque a lavorare all’interno di esso; il crollo del complesso commerciale provocò 1134 morti e circa 2500 feriti.
Prima di comprare un capo di abbigliamento dovresti chiederti quanto il brand retribuisce i propri lavoratori e sotto quali condizioni il loro lavoro avviene.
Puoi verificare quali big brands hanno accettato di rendere pubbliche le informazioni sulle proprie catene di produzione sul sul sito della campagna Clean Clothes.
Oggi moda significa sofferenza per milioni di animali.
Quasi 70 milioni di animali come visoni, procioni, volpi, foche, ermellini, conigli, agnelli, cani e gatti sono allevati ogni anno per la loro pelliccia.
Ogni anno milioni di anatre e oche sono allevate per l’industria della moda. Le piume usate per le imbottiture vengono principalmente dallo spiumaggio di anatre e oche vive, cresciute in allevamenti intensivi.
Un fashion blog sostenibile dovrebbe spiegare come evitare materiali derivati dagli animali come: pelle, pelliccia, seta, piume, lana, cashmere e angora.
Vi sono molte alternative che non coinvolgono la morte o la sofferenza di nessun essere vivente.
Il progetto Animal Free ha istituito il “voto AFF”, il primo rating basato sul non utilizzo di materiali di origine animale per valutare i brand della moda.
Puoi verificare il rating AFF del tuo marchio preferito sul sito Animal Free Fashion.
L’industria tessile rilascia rifiuti chimici pericolosi nei fiumi dei paesi dove ha luogo la produzione; a volte le sostanze pericolose sono presenti nel capo al momento dell’acquisto e continuano ad essere rilasciate negli oceani dopo ogni ciclo di lavatrice.
L’obiettivo di un fashion blog sostenibile è di promuovere l’uso di materiali ecofriendly, con una bassa impronta di carbonio e liberi da tossici chimici.
Puoi verificare la lista dei grandi marchi della moda che hanno preso l’impegno di detossificare la propria catena di produzione prima del 2020 sulla pagina del Greenpeace Detox Catwalk.
Gli abiti prodotti seguendo i criteri fast fashion sono fatti per essere rimpiazzati velocemente da altri prodotti, quindi il fatto che diventino presto fuori moda non è sorprendente.
Non è raro comprare abiti seguendo gli ultimi trend e ritrovarsi con abiti difficili da abbinare, che non ci piacciono nemmeno.
Esci dalla mentalità di comprare prodotti che indosserai solo poche volte: investire i tuoi soldi in un capo di abbigliamento di qualità, che non sia sempre alla moda e che possa essere combinato con molti altri capi è molto più elegante che seguire gli ultimi trend imposti dalle strategie di marketing dei grandi brand.
Seguire ciecamente gli influencer della moda non è glamour.
Imparare come riparare, adattare e rinnovare i tuoi vestiti è la migliore pratica ed è un tema centrale per un fashion blog sostenibile, specialmente per ridurre la quantità di rifiuti tessili prodotti ogni anno.
Riparare i tuoi vestiti non ti rende un perdente, anzi, dover costantemente rinnovare il tuo guardaroba fa sì che tu debba rinunciare a molte cose.
Scegliere abiti usati è probabilmente la cosa più facile che tu possa fare per comprare in modo sostenibile: anche se estendere la vita degli abiti non li rende al 100% sostenibili, questo aiuta a ridurre l’impatto che hanno sull’ambiente.
Allo stesso modo vendere o regalare i tuoi abiti usati anzichè buttarli nella spazzatura ridurrà l’impronta di carbonio del prodotto.
Il primo passo che puoi compiere verso acquisti più sostenibili è verificare se i tuoi brand preferiti sono allineati con i tuoi valori: per aiutarti ho creato una tabella di comparazione dei grandi brand della moda sulla loro impegno riguardo la trasparenza della catena di produzione, l’utilizzo di materiali animali e l’utilizzo di sostanze tossiche.
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